09.11.2023 ” Sfasate le date di Lauree e Concorso, facciamo fuggire i nostri infermieri”
Comunicato stampa della nostra presidente dell’Ordine Infermieri di Pesaro Urbino Dott.sa Laura Biagiotti, sulla nuova riforma di questo Governo, che porta alla riduzione delle aliquote di rendimento dei contributi versati tra il 1981 e il 1995 dagli operatori sanitari e da altri dipendenti pubblici.
Nel ultimo servizio del TG5, si parla della drammatica carenza di infermieri in Italia e sugli stipendi ancora troppo bassi, non in linea con gli altri paesi UE.
Gilberto Gentili, nuovo commissario straordinario dell’Ast 1 ha voluto incontrare la presidente degli infermieri di Pesaro Urbino, Laura Biagiotti. Il commissario ha evidenziato l’importanza della figura infermieristica come anello fondamentale nel percorso di cura ospedaliero e non da meno nel percorso extra ospedaliero, dove l’infermiere è sicuramente un professionista intellettuale, competente, autonomo e responsabile. La presidente ha sostenuto l’importanza dell’assistenza infermieristica come elemento tecnico, relazionale, educativa e cognitivo, sottolineando che un infermiere può svolgere la sua professione in modo multidisciplinare e per questo dovrà essere più valorizzato nella nuova riorganizzazione. La presidente Biagiotti con il Consiglio OPI, Commissione d’albo infermieri e i revisori dei conti, augura un buon lavoro a Gentili.
01.12.2022 Corriere della Sera
Obbligo vaccinale, la Corte costituzionale respinge i ricorsi no vax
di Claudio Del Frate
La Consulta ha ritenuto inammissibili le richieste presentate da medici e infermieri contrari all’obbligo
La Corte Costituzionale «salva» l’obbligo del vaccino anti Covid introdotto dal governo Draghi nel 2021 per alcune categorie professionali e gli over 50. La Corte ha ritenuto inammissibili e non fondate le questioni poste da cinque uffici giudiziari.
« La Corte – dice una nota diffusa dalla stessa Consulta – ha ritenuto inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiamo adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali. Sono state ritenute invece non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario. Ugualmente non fondate, infine, sono state ritenute le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico».
La sentenza ha innanzitutto stabilito che era legittimo l’obbligo di vaccinazione per medici, infermieri, personale scolastico e over 50; ma al tempo stesso ha ribadito che i «renitenti» che appartengono a queste categorie non hanno diritto alla retribuzione per il periodo in cui sono stati allontanati dal lavoro.
L’udienza in cui era stata trattata la causa aveva vissuto momenti di tensione. Anche se le motivazioni del verdetto arriveranno nelle prossime settimane, è facile supporre che i giudici abbiamo ritenuto prevalente l’interesse alla tutela della salute pubblica su quello dell’autodeterminazione e della libertà dell’ singolo cittadino.
Proprio oggi, primo dicembre, scattano le sanzioni previste per chi fino a oggi si è rifiutato di vaccinarsi: le multe emanate sono in totale 1,9 milioni per ciascuna delle quali è previsto un importo di 100 euro.
GIORNATA NAZIONALE PER LA SICUREZZA DELLE CURE E DELLA PERSONA ASSISTITA – WORLD PATIENT SAFETY DAY – 17 settembre 2022.
Il prossimo 17 settembre 2022 si terrà la 5a Giornata Nazionale per la Sicurezza delle Cure e della Persona Assistita.
La Giornata 2022, posta al termine del quinquennio della 3° Campagna Mondiale OMS “Medication without harm”, è dedicata alla sicurezza della terapia farmacologica: procedure terapeutiche non sicure ed errori in terapia sono, infatti, una delle principali cause di lesioni e danni evitabili ai pazienti nei sistemi sanitari di tutto il mondo. L’OMS ha individuato tre aree chiave di intervento: le terapie ad alto rischio, la poli-terapia e le transizioni di cura e, a tal fine, ha predisposto un opuscolo informativo (in allegato) che la Regione Marche ha condiviso e recepito e che si invita a diffondere capillarmente.
Infermieri e 118: l’Opi di Pesaro e Urbino chiarisce
Le inesattezze veicolate da alcuni organi di stampa, nazionali e non, possono danneggiare il sistema 118 Marche. Ragione per cui l’Opi di Pesaro e Urbino, congiuntamente alla Siiet, intervengono con una nota per evidenziare spiacevoli situazioni che immotivatamente ledono l’immagine dell’infermiere 118.
Polemiche su ambulanze con soli infermieri, Opi e Sieet non ci stanno
L’immagine dell’infermiere del 118 rischia di essere lesa, pubblicamente e in modo del tutto immotivato, da alcuni organi di informazione. Nazionali e non.
Ragione per cui l’Opi di Pesaro e Urbino (per voce della presidente Laura Biagiotti), di concerto con la Siiet – Società italiana degli infermieri di emergenza territoriale (rappresentata dal vicepresidente Luigi Cristiano Calò e dal referente Siiet Regione Marche, Paolo Armillei) – ha deciso di intervenire con forza e senza attendere oltre.
Già a metà giugno, attraverso una lettera aperta del Coordinamento Nursind Toscana Centro, i professionisti sanitari, nel rivolgersi ai cittadini, avevano cercato di mettere un freno a polemiche più che sterili. Ogni giorno leggiamo di attacchi rivolti al nostro ruolo – scrivevano gli operatori solo poche settimane fa –, il tutto senza che nessuno si sia mai preso la briga di chiederci cosa stiamo facendo per implementare e migliorare questo sistema. Parole che prendevano il la (pur non direttamente) da una considerazione di Sergio Venturi, ex assessore alle politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna, che sull’argomento delle ambulanze con soli infermieri ha più volte affermato: Gli infermieri sulle ambulanze per fortuna ci sono sempre stati. Che passi il messaggio che prima ci fossero solo medici oppure che debbano esserci solo medici non ha alcun senso.
Dalla Toscana all’Emilia-Romagna alle Marche. Dove l’Opi di Pesaro e Urbino e Siiet evidenziano come, scorrettamente, si utilizzino termini atti a svilire l’infermiere, spesso alludendo che il loro intervento non sia sufficiente o pertinente. E ancora, spesso si asserisce che l’assenza del medico, o in generale il suo ritardo, possa in qualche modo diminuire le possibilità di salvare la vita di un cittadino. Affermazioni gravi ma, soprattutto, scientificamente infondate – continuano – poiché l’infermiere è in grado autonomamente di intervenire nelle situazioni che mettono in pericolo il malato, nei contesti di arresto cardiaco, e disastri. Basta disomogeneità, dunque.
E ancora, nella nota congiunta viene rammentato che la preparazione clinico assistenziale oltre che l’esperienza nell’area critica, inserisce l’infermiere tra gli equipaggi Als (Advance life support). Tradotto: professionisti capaci di destreggiarsi in quell’insieme di ragionamenti e procedure da porre in essere nel tentare un salvataggio. Inoltre, viene evidenziato che la rianimazione cardiopolmonare è universalmente riconosciuta, che la sopravvivenza è unita alle tempistiche e alla qualità dell’assistenza, e non dalla figura professionale che la esegue. Ricordando, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che esistono sistemi di emergenza territoriale avulsi della figura medica in ambulanza, ma altamente performanti.
29.08.2022 Infermieri: in arrivo il bonus da 200 euro per le partite IVA: cosa fare
Anche le partite Iva avranno accesso al bonus 200 euro previsto dal governo Draghi.
L’erogazione del sostegno – approvato mesi fa per contrastare il boom di inflazione e il caro energia – sta per diventare realtà anche per i tre milioni di autonomi, partite Iva e professionisti. L’indennità era prevista fin dall’inizio – con un fondo da 500 milioni, poi portati a 600 con il decreto Aiuti bis – ma ci sono voluti mesi per il via libera al decreto attuativo.
Per le partite Iva mancavano le regole di accesso, ma con il decreto attuativo firmato dai ministri del Lavoro e dell’Economia, c’è il via libera. Gli interessati sono circa tre milioni: 973mila commercianti, 859mila artigiani, 477mila iscritti alle casse professionali, 430mila coltivatori diretti, mezzadri e coloni e 261mila professionisti esclusivi.
La misura attesa, che considera opportunamente e doverosamente anche gli oltre 30mila infermieri liberi professionisti “puri”, da un aiuto concreto e pari dignità a chi ha fatto una scelta professionale diversa e impegnativa.
Gli infermieri dovranno presentare la domanda alla Cassa di Previdenza ENPAPI, secondo le condizioni previste dall’articolo 2 del Decreto, tenendo presente il limite del reddito complessivo 2021 non superiore a 35.000 euro.
L’indennità una tantum è pari a 200 euro e non costituisce reddito ai fini fiscali, né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali.